Nell’armadio a cura di Elisabetta Putini

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Racconti finalisti e semifinalisti XI Edizione Premio Letterario Città di Lugnano

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Chissà perché un mobile così diffuso della casa, comune a moltissime culture e alle tradizioni più disparate, in Italia nasconde nel suo nome (che deriva dal latino armarium) il significato di “contenitore di armi”?

Nonostante l’inquietante etimologia, questo mobile racchiude significati simbolici profondi che lo collegano alla nostra psiche. Rappresenta un simbolo materno, un utero che contiene e protegge. E’ una ‘madre’ che custodisce parti di noi, il luogo sicuro della nostra privacy e il compagno della nostra identità o almeno di ciò che vogliamo mostrare della nostra identità. Ma è anche un contenitore di desideri, di emozioni e di memoria, come di sogni e di segreti. Anch’essi spesso inquietanti. Carico di tutte queste responsabilità, l’armadio si presta a diventare una metafora della vita, della famiglia, ma anche un nascondiglio, una via di fuga, come ci raccontano certi armadi di antichi palazzi nobiliari, che celavano nel fondale una porta aperta verso l’esterno.

Attraversando alcune di queste riflessioni o proponendone di nuove, i numerosi racconti che sono arrivati in concorso al Premio Lugnano hanno dato dell’armadio - tema indicato quest’anno per gli inediti - diverse e fantasiose modalità di lettura. Ma in tutta questa fioritura di storie abbiamo dovuto restringere il campo ai racconti finalisti e semifinalisti raccolti in questa pubblicazione. Così tra le ante socchiuse di uno strategico punto di osservazione si svelano al lettore segreti, parenti-serpenti, famiglie disfunzionali, ricordi, fughe, nascondigli, dolori, abbandoni. Quanto non rivelato mai nel corso di un’intera vita (neanche in punto di morte!) lo può testimoniare inaspettatamente un armadio. Basta aprirlo e saperlo osservare.

 

979-12-81805-35-4
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