Luisa. Il sogno in un barattolo di Lorella Pica

Immagina di entrare in un villaggio sperduto del Guatemala, nel cuore dell’America Centrale, lontano anni luce da qualsiasi città, dove non è mai arrivata la corrente elettrica né l’acqua corrente; un luogo in cui nessuna casa, neanche la più umile delle baracche, ha servizi igienici. Un villaggio dove la scuola non è nemmeno un sogno, né tantomeno un desiderio, e dove la speranza sembra non aver mai messo piede. In questo villaggio, tutti, compresi i bambini piccoli piccoli, maneggiano polvere da sparare per confezionare petardi. Tra loro c’è Luisa, una bambina dalle manine sempre sporche di quella polvere grigia, anche lei costruisce petardi. La sua vita, grigia come quella polvere, non potrà mai essere diversa, non potrà mai colorarsi di mille colori... Una vita destinata a non cambiare mai, a restare opaca, senza luce né colore. Ma, in un brevissimo istante di una giornata qualsiasi, uguale a tutte le altre, accade qualcosa di straordinario. Qualcosa che stravolgerà per sempre la vita di Luisa e quella di tutti gli altri bambini e bambine del villaggio. In questo villaggio guatemalteco, proprio in quel momento, nasce e comincia a prendere forma una speranza nuova. Una speranza che va oltre ogni immaginazione, oltre ogni sogno possibile.